Chiamare l’Io per nome: un esercizio di responsabilità
La responsabilità morale di essere per l’Altro, e non semplicemente con l’Altro, inizia da noi stessi. Proprio così. Essere per l’Altro ci chiama in causa più di quanto immaginiamo.
La responsabilità morale di essere per l’Altro, e non semplicemente con l’Altro, inizia da noi stessi. Proprio così. Essere per l’Altro ci chiama in causa più di quanto immaginiamo.
Ho sempre avuto paura di morire. Fino a quando ho incontrato Maria Angela Gelati. Una creatura garbata, profonda, insolita. Capace di un miracolo: riconciliarti con quello che sembra il peggiore dei mali.
Non siete stanchi di notizie frettolose? Di narrazioni drammatiche o ipercritiche? Di giornalisti giudici o poliziotti? Bene. È appena nato News48, il primo magazine di giornalismo costruttivo in Italia.
Puntualmente, ogni 8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna (è così che si chiama, eh, anche se noi l’abbiamo bignamizzata in Festa della donna), si torna a ribadire che l’identità di genere non è una questione di linguaggio. Ne siamo sicuri?
La comunicazione contemporanea sembra avere del tempo da perdere. Ci avete fatto caso? Eppure, non siamo sulla transiberiana con tante ore davanti per poter conversare amabilmente. Siamo su un treno che fila via veloce, e dobbiamo dare un senso a quanto comunichiamo.
La vita è una palestra superattrezzata. Dove possiamo allenare il corpo, ma anche il carattere. E il primo, a comprendere che le virtù morali possono essere acquisite con la pratica, è stato Aristotele. Un personal trainer d’eccezione, vero?
Potremmo parlarne per giorni, e mesi, e anni. Forse per secoli. Ma l’etica della comunicazione è fatta del midollo stesso della vita, di sangue e ritmo, non di dissertazioni accademiche o pipponi filosofici. E si arriva a comprenderla, solo quando s’incontra qualcuno che la testimonia.
Il messaggio del Santo Padre per la 55esima «Giornata mondiale delle comunicazioni sociali», reso noto il 23 gennaio 2021, alla vigilia della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, parla chiaro. Ci invita a comunicare, incontrando le persone. Là dove sono e come sono.