L’etica della comunicazione è una power skill
Per tanto tempo, nel mondo del lavoro, l’etica della comunicazione è stata considerata una soft skill. Ma siamo certi che sia solo una “competenza morbida”?
Per tanto tempo, nel mondo del lavoro, l’etica della comunicazione è stata considerata una soft skill. Ma siamo certi che sia solo una “competenza morbida”?
Se esiste una donna che mi ricorda Sherazade, è Barbara Reverberi. Giornalista, mentore per freelance, podcaster, LinkedIn Top Voice Lavoro 2022: magnetica, visionaria, determinata.
È vero che possiamo salutare con tante parti del corpo, come ci ha insegnato La Rappresentante di Lista a Sanremo. Ma è altrettanto vero che possiamo ascoltare solo con il cuore.
Come facciamo a fronteggiare gli eventi inediti e traumatici? Sviluppando una meta-competenza (la mamma di tutte le altre competenze): la capacità di adattarci alla situazione.
Accendiamo un cero a Karl Marx tutte le sere? O siamo già oltre, e ci fermiamo a contemplare l’icona di Marshall McLuhan? In entrambi i casi, dobbiamo andare avanti.
Il 13 dicembre 2021, Santa Lucia ha fatto un regalo a tutti i giornalisti del Constructive Network: la tesi di laurea magistrale della mia studentessa Agnese Fochesato.
Il libro di cui vi parlerò non è un libro. È come l’armadillo di Zerocalcare. È la coscienza, la nostra, che ci spinge a chiederci chi siamo e cosa vogliamo diventare. Per noi stessi e nel nostro lavoro.
Una sfilata di moda, ok. Ma molto, molto particolare: i copripiumini diventeranno camicie, le tende si trasformeranno in tubini, le fodere di divano muteranno in pantaloni.