L’etica della comunicazione è una power skill

L’etica della comunicazione è una power skill

Per tanto tempo, nel mondo del lavoro, l’etica della comunicazione è stata considerata una soft skill. Ma siamo certi che sia solo una “competenza morbida”?

Qualche giorno fa, ho presentato il mio nuovo libro Ethics Gym al Mondadori Bookstore di Parma. In quell’occasione, l’amico Domenico Maisto, il libraio con la “elle” maiuscola che tutti vorremmo incontrare, ha fatto un commento particolarmente affilato e, se non fossi così ottimista di natura, anche un po’ scoraggiante:

Non è vero – ha detto – che le persone, quando comunicano, non hanno consapevolezza dell’etica. Ce l’hanno, perché cercano consapevolmente di evitarla.

Come ha osservato, nel corso dello stesso incontro, un altro amico, il giornalista Antonio Mascolo, famoso perché cerca sempre ferite su cui mettere saggiamente il sale, il problema è che il valore morale non possiede oggi alcun valore economico o commerciale.

Per usare il suo bellissimo neologismo, la disetica fa fare più fatturato dell’etica. E se le cose stanno piano piano cambiando, per quanto riguarda la responsabilità sociale d’impresa e la sostenibilità ambientale, economica e sociale, non si può dire altrettanto sul fronte della comunicazione, dove siamo ancora un po’ indietro.

Soft skill e hard skill

Le soft skill sono quelle competenze che si ritiene non richiedano alcuna formazione particolare o allenamento, perché considerate abilità trasversali e personali, che gli individui possiedono oppure no. Al contrario, le hard skill sono stimate come competenze specifiche e tecniche, in quanto si ritiene che debbano essere apprese e sviluppate nel tempo.

Ecco, io penso che l’etica della comunicazione sia, a tutti gli effetti, la vera hard skill perché è strettamente connessa alla peculiare modalità con cui scegliamo di comunicare e alla possibilità di addestrarla regolarmente nel nostro agire quotidiano, così da diventare, via via, sempre più competenti.

E se l’etica fosse una power skill?

Secondo Josh Bersin, esperto di leadership, corporate HR, training, talent management e recruiting, l’etica sarà, negli ambienti lavorativi del futuro, una delle power skill più richieste. Come molte altre virtù: la gioia, la gentilezza, la generosità, la pazienza, la voglia di imparare, l’umiltà, la capacità di meravigliarsi o di perdonare.

Come Bersin ha spiegato in un suo recente articolo, la Power Skills Economy sarà proprio basata su competenze umane, e non tecniche, in grado di dotare le persone di un potere buono. E credo che l’etica della comunicazione, che si spinge a riflettere su cosa è bene nell’agire comunicativo e ci motiva a metterlo in pratica, sarà in prima linea.

Un vantaggio personale e professionale

Grazie alla crescente automazione, siamo entrati nell’Era del Cuore (The Era of Heart), dopo quella dei muscoli (Industrial Age) e della mente (Information Age). Pertanto, comunicare con un’etica fornisce a tutti noi un grande vantaggio professionale, non solo personale, perché ci consente di creare, manutenere e salvaguardare relazioni sempre più profonde, empatiche e durature (1).

Come sappiamo, oggi saper fare networking è fondamentale e possedere uno stile comunicativo moralmente qualificato può aiutarci ad avere successo. Ci permette di investire sugli altri, non solo su di noi, e di trovare, in un contesto storico sempre più complesso, sfidante e imprevedibile, un sostegno spirituale e materiale.

Scegliamo un futuro felice

Comunicare con un’etica aumenta il senso di agentività e di autoefficacia personale. Ci sentiamo, infatti, molto più sicuri di noi stessi e fiduciosi nei confronti degli altri e questo ci porta a lavorare meglio e con più entusiasmo, a percepirci meno isolati rispetto alla comunità e a mostrare maggiore spirito collaborativo.

L’etica della comunicazione è un’assicurazione sulla nostra felicità. Ed è l’unica competenza che, davvero, se la esercitiamo e la sviluppiamo con costanza in ogni nostra interazione, ci permetterà di costruire un futuro più pacifico, giusto, inclusivo e responsabile.

Mariagrazia Villa

Approfondimenti

  1. Mariagrazia Villa, Ethics Gym. Alleniamo l’etica della comunicazione, FrancoAngeli, Milano, 2022.

Crediti fotografici

Foto di Fifaliana Joy da Pixabay.