Giornalismo: perché non fare un’inversione a U?

Chi dà le notizie dovrebbe fare una bella inversione a U. Così, tanto i giornalisti quanto il pubblico si vedrebbero togliere tutti i punti. E potrebbero finalmente guarire dalle ferite di una cattiva informazione.
Pensate davvero che i media dovrebbero continuare a reiterare gli stessi schemi (disfunzionali)? Non credo. Altrimenti non stareste leggendo questo post… Trovate che non sia possibile, per loro, dire: «Stiamo finendo in un vicolo cieco, meglio tornare indietro»? Che poi: è un tornare indietro o un guardare avanti? Ritenete che recuperare i valori sociali del giornalismo sia aria fritta perché tanto gli interessi privati avranno sempre la meglio? Per la terza volta: non credo.
Un libro per cambiare rotta
È appena uscito un libro che prova a raccontare le motivazioni per invertire l’attuale senso di marcia. Si intitola Inversione a U. Come il giornalismo può cambiare la società ed è stato scritto con parecchi cuori e a quattro mani, da Assunta Corbo e da me.
Chi ci conosce sa che siamo le reginette dell’understatement. Che cerchiamo di non tirarcela mai per qualcosa, di buono, che possiamo aver fatto. Nel mio caso, perché non faccio mai tante cose buone (!); nel caso di entrambe, perché preferiamo che siano gli altri a mettere in luce e valorizzare progetti, iniziative o altre affascinanti avventure che ci riguardano.
Se, ora, dedico un post alla pubblicazione del “Corbo-Villa” (come lo chiamiamo amichevolmente tra noi), è perché sono motivata a mille nel farvi conoscere un altro modo di intendere, praticare e recepire l’informazione. Lo ritengo proprio un seme importante, da cui può germogliare un nuovo ecosistema mediatico e, nel tempo, una società più giusta, solidale e coraggiosa.
Chi è Assunta Corbo?
Oh, signori, la vera mamma di questo volume è lei: Assunta Corbo! Perché è lei che, nel 2013, ha iniziato a cercare nuove prospettive per rivalutare la professione. È lei che, sul finire del 2019, ha dato vita, insieme ad altri sei pionieri, al Constructive Network, la rete italiana dei giornalisti e comunicatori che credono nel giornalismo costruttivo e delle soluzioni. È lei che, al momento, è l’unica in Italia autorizzata dal Solutions Journalism Network a formare i colleghi a questa nuova visione dell’informazione.
Per conoscerla meglio, seguitela sui social e mettete nella vostra wish-list i suoi libri sull’empatia digitale e sulla gratitudine (1). Vi cambieranno in profondità e, dopo averli letti, sarete felici di intraprendere una vostra evoluzione personale e professionale.
Sapete cosa mi ha colpito, mentre quest’opera si materializzava sotto i nostri occhi? Che, per Assunta, la costruttività e l’approccio alle soluzioni sono una forma mentis, non solo una possibile via per il giornalismo. Un impegno costante e di sostanza, non un esercizio di stile.
Il nostro percorso di ricerca, scrittura e confronto è stato lungo e, come spesso accade, con qualche inciampo, rallentamento o problema da risolvere. Eppure, la mia compagna di viaggio ha sempre sfoggiato il suo bel sorriso, non solo la sua notevole competenza, esperienza e professionalità. Ha sempre mostrato rispetto e umiltà, come solo i grandi riescono a fare. E non si è mai tirata indietro, di fronte alle difficoltà. Tutt’altro. Le sono davvero grata perché, mano nella mano, abbiamo potuto raggiungere mete di gioia, sostegno e amicizia.
Perché, per chi e per come
Che cosa ci ha spinto a scrivere questo libro? La reazione all’impoverimento morale del ruolo sociale del giornalista e la necessità di invertire la rotta.
Il giornalismo costruttivo – si legge nell’introduzione al libro – offre una prospettiva diversa da quella mainstream, ripensando modelli, format e linguaggi del nostro mestiere. Inizia dalla narrazione del problema, include il contesto necessario, i come e i perché, poi indaga le soluzioni che sono state proposte dalle comunità, mettendo a fuoco risorse e limiti, e restituisce un insegnamento al pubblico. E lo fa a beneficio della gente, perché possa cambiare in meglio la propria vita (2).
Proprio perché il giornalismo costruttivo e delle soluzioni risponde alla profonda esigenza etica di offrire un reale servizio alle persone, aiutandola a governare e risolvere i problemi e a conoscere i modelli di cambiamento da seguire per poterlo fare, questa inversione a U è consigliata a tutti. A chi è al volante e a chi cammina lungo la strada. Ai professionisti dell’informazione e della comunicazione e ai lettori, ascoltatori, spettatori o utenti digitali. Una buona informazione dovrebbe stare a cuore a chiunque, non solo agli addetti ai lavori, giusto?
Come immaginate che sia strutturato il volume? Nella prima parte, è un saggio: Assunta ed io indaghiamo i fondamenti del nostro invito a invertire il senso di marcia del giornalismo. Nella seconda, è una collettanea di contributi: illustriamo la via italiana all’approccio costruttivo attraverso le testimonianze di dodici nostri colleghi del Constructive Network: belle, fertili, destinate a lasciare un segno. Nella terza e ultima parte, è un manuale: spieghiamo come poter diventare giornalisti costruttivi, acquisendo tecniche e strumenti ad hoc.
E la mia amata etica?
Con l’etica della comunicazione, il Corbo-Villa ha molto a che fare. Direi che la materia di cui mi occupo da ormai una decina d’anni (3), anche attraverso la mia docenza all’Istituto Universitario Salesiano di Venezia e di Verona, è uno dei cuori del libro.
Anzitutto, la prefazione è firmata dal grande Bruno Mastroianni, giornalista e filosofo. Come forse saprete, tiene corsi sull’etica della comunicazione digitale e sull’arte del dibattito in aziende e organizzazioni non profit e in corsi e master di vari atenei italiani.
Poi, il libro recupera le fondamenta della nostra professione, tra cui l’etica: la “schiena dritta” di coloro che si interrogano sulla bontà del proprio agire comunicativo per essere degni della fiducia del pubblico. E presenta, commentandola, la Carta etica del giornalismo costruttivo, nata in seguito a un incontro di formazione professionale per l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, svoltosi a Bologna il 7 marzo 2022. Vi va di leggerla? Eccola qui.
Mariagrazia Villa
Approfondimenti
- Assunta Corbo, Empatia digitale. Le parole sono di tutti, il contenuto è tuo, Do It Human Editore, Milano, 2020; Ead., Dire, fare… ringraziare. Abbiamo sempre un motivo per essere grati, Do It Human Editore, Milano, 2022.
- Assunta Corbo e Mariagrazia Villa, Inversione a U. Come il giornalismo può cambiare la società, Do It Human Editore, Milano, 2023, p. 26.
- Mariagrazia Villa, Ethics Gym. Alleniamo l’etica della comunicazione, FrancoAngeli, Milano, 2022; Ead., Il giornalista digitale è uno stinco di santo. 27 virtù da conoscere per allenare un comportamento etico, Dario Flaccovio Editore, Palermo, 2018.
Crediti fotografici
Foto di Leah Kelley.