Moda circolare: quando l’arredo ti veste

Una sfilata di moda, ok. Ma molto, molto particolare: i copripiumini diventeranno camicie, le tende si trasformeranno in tubini, le fodere di divano muteranno in pantaloni.
A ideare e allestire questo insolito evento, sarà un brand non di fashion: IKEA. La multinazionale svedese, infatti, è tra i promotori del Festival dello Sviluppo Sostenibile, organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), una rete di organizzazioni della società civile italiana che mira a far conoscere l’Agenda ONU 2030 e i suoi 17 Obiettivi.
L’appuntamento è per sabato 9 ottobre, alle ore 17.30. Una Circular Parade sui temi della moda circolare avrà luogo, a ingresso gratuito, al Circular Hub del punto vendita IKEA di Parma. Uno spazio nuovo che sarà inaugurato, proprio per questa occasione, all’interno dello store.
Un’iniziativa sostenibile e inclusiva
«Si tratta di una vera e propria sfilata circolare, dove gli outfit saranno tutti realizzati con nostri materiali e/o prodotti riciclati da una cooperativa sociale che si occupa di donne fragili/bisognose e/o vittime di violenza», spiega Carlotta Guerra, la project manager IKEA che sta organizzando l’evento.
Tutti i modelli saranno testimoni dei valori della circolarità, della sostenibilità e dell’impegno sociale. Anch’io – piccola parentesi personale – sono stata invitata a partecipare. Non come presentatrice o come giornalista, ma come modella. Ahahah, avete letto bene! Sfilando sulla passerella IKEA, avrò l’onore di testimoniare l’importanza di un approccio etico all’informazione e alla comunicazione.
Ognuno di noi sarà un inno alla diversità. Positivamente intesa e valorizzata in ogni suo senso, sia fisico che esistenziale: «Sfileranno modelli – aggiunge Guerra – con taglie dalla XS alla XXL, uomini e donne, giovani e senior, appartenenti alla comunità LGBTQ+».
Insieme agli outfit, sfileranno anche alcuni prodotti IKEA second hand per raccontare storie di creativa resurrezione a nuova vita. «L’obiettivo principale dell’evento – conclude la project manager di IKEA – è proprio quello di ispirare i nostri collaboratori e i nostri clienti al recupero, al riuso e al riciclo, nell’ambito della strategia globale People and planet positive, la quale unisce ai temi della sostenibilità quelli legati alle comunità in cui l’azienda opera. La circolarità è anche mettere in circolo le idee, i modelli di comportamento, i talenti e le buone pratiche».
La prospettiva etica della circular fashion
I nuovi paradigmi del consumo in ambito moda e le nuove dimensioni della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa vanno proprio nella direzione dell’economia circolare. Pensate al fenomeno del vintage, ossia il recupero di abiti e accessori che abbiano almeno vent’anni di onorata carriera alle spalle. Oppure all’utilizzo di vestiti di seconda mano, carichi del fascino delle storie e degli stili di vita di chi li ha indossati. O, ancora, all’upcycling, il processo di conversione di materiali e prodotti di scarto o inutili in nuovi materiali e prodotti da riusare per avere un minore impatto ambientale e dire sì a un futuro senza rifiuti (1).
Il principio della IKEA Circular Parade, cioè il reincarnarsi degli scarti di produzione degli elementi d’arredo in abiti e accessori, ha delle indubbie conseguenze positive sul Pianeta. E risponde, con la sua parsimoniosa e immaginativa saggezza, a una prospettiva etica: valorizzare le risorse e non sminuirle, rigenerarle e non abbandonarle (2).
Qui trovate il programma del Festival dello Sviluppo Sostenibile a Parma. Qui, invece, alcuni contenuti in tema circolarità di IKEA.
Mariagrazia Villa
Approfondimenti
- Francesca Romana Rinaldi e Salvo Testa, L’impresa moda responsabile. Integrare etica ed estetica nella filiera, Egea, Milano, 2013.
- Sue Thomas, Fashion Ethics, Routledge, New York and London, 2018.
Crediti fotografici
Foto Courtesy Inter IKEA Systems B.V.